martedì 19 ottobre 2010

Premio “Bad Writers 2010”...

E’ da un po’ di tempo che i miei occhi cadono sulle pareti degli edifici crotonesi, semplici edifici privati ma anche edifici pubblici, e poi sui segnali stradali, sulle insegne pubblicitarie alle quali si aggiungono cabine telefoniche, cassonetti della spazzatura… addirittura la vetrina di una attività commerciale! Non sono certo di aver suscitato in voi abbastanza curiosità da chiedermi cosa attiri il mio sguardo… per farlo ho ancora in serbo un infinito elenco di posti “taggati” o “graffitati” dalle 6-7 “crew” esistenti in città. Non avete ancora capito? Ebbene parlo delle migliaia e migliaia di scritte incomprensibili, scarabocchi, geroglifici e quant’altro di non ben identificato che riveste ogni natura morta scambiata (forse) per un foglio di carta, una tela, un block notes… non sappiamo con esattezza quello che gli artisti crotonesi in questione vedono nel momento della loro massima espressione! Sicuramente lo scenario che si presenta ai nostri occhi è quello, tanto per fare un paragone, di un pentagramma con un’accozzaglia di note messe a caso… un’infinità di sigle alfabetiche d’ogni colore e d’ogni forma che andiamo ad elencarvi in rigoroso ordine alfabetico: CROS - FYLTRO - GRINC - HERO - KBT - KISE - KRIS - KUC - LIMO - LOB - PARIDE - PRISE - REMS - RIOS - ROME - SAM -  SCK - SLAM - SNK - SPENK - SPIE - STC - TCK - TEM - TESO - TEST - TRO – TRESI - WEST - WOUR… Ognuna di queste scritte, chiamate in gergo “tag”, prende vita dalla mano di uno dei tanti “writers” ovvero l’artista che le confeziona, ogni writer esprime il suo estro nei suoi “pezzi” ovvero le proprie opere che solitamente predilige creare su grandi pareti cementificate come le mura di cinta delle montagne argillose che portano sul lungomare nei pressi del cimitero di Crotone. I gruppi di artisti formano le “crew” che a vicenda si sfidano a colpi di bomboletta all’ultimo schizzo… il campo di battaglia però, oltre ad essere quello delle semplici mura di cinta, allarga i suoi confini e si espande fino al centro cittadino, tanti sono gli edifici che sono stati firmati senza ritegno alcuno, sono oramai pochi gli edifici posti sulle vie principali ad essere rimasti illesi da questa forma di “arte urbana”. Le “opere” sono attualmente esposte e libere di essere ammirate su alcune saracinesche in Corso Messina, su segnali stradali in Via Gioacchino da Fiore, sui pannelli separatori nel piazzale dello stadio Ezio Scida, sulle vetrine dell’ex Moda Italia, sulle belle e da poco rinnovate pareti marmoree del palazzo comunale, e poi non solo al piano terra ma anche a piani più alti come si può notare dalle foto che accompagnano l’articolo. Purtroppo non sarà cosa facile, ma è essenziale comunicare ai nostri piccoli artisti, la maggior parte sfiora appena la maggiore età (qualcun altro invece ha il doppio degli anni..), che ogni spazio deve essere utilizzato in base alla sua funzione e che anche i writers, in quanto cittadini, sono tenuti a rispettare i beni altrui e quindi a salvaguardare il proprio territorio, la propria città, da atti di vandalismo, perché al di fuori degli spazi dedicati devono, purtroppo per loro, essere definiti tali. In verità devo anche far presente che ci sono già alcuni spazi legalizzati alle attività delle crew che si sono sbizzarrite con disegni veramente degni di lode, e anche di questi ne mostriamo alcune foto, perché comunque vogliamo dimostrare che sarebbe stupendo vedere la città abbellita con alcune di queste creazioni artistiche, ma bisogna farlo rispettando le regole e soprattutto le altre persone che non gradiscono vedere il proprio edificio o la propria attività commerciale imbrattati da vernice colorata. Il messaggio che vogliamo lanciare con questo articolo ma che lanceremo anche con altri, è che l’illegalità non è un gesto di cui vantarsi ma è un’atto da denunciare! Cari writers, chiedete dunque che vi siano assegnati più spazi, lottate per questo che è un vostro diritto, ma poi una volta ottenuto, dovete anche perseguire i doveri richiesti e non invadere gli spazi altrui. Noi, nel frattempo che il messaggio arrivi a destinazione,  assegniamo un premio, ovviamente negativo, a chi ha taggato più edifici… la scelta è stata ardua ma infine siamo arrivati all’unanime conclusione di eleggere “Bad Writers 2010” la crew di KBT! Onnipresente!

Di seguito inseriamo l’articolo di codice penale che regola il deturpamento di cose altrui e quindi quello che rischiano i nostri writers:

Articolo 639 del codice penale:
“Deturpamento ed imbrattamento di cosa altrui”
Chi deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui di interesse storico o artistico ovunque siano ubicate o immobili compresi nel perimetro del centro storico (ipotesi aggiunta dall’art. 13, comma 2, legge 8 ottobre 1997, n. 352) è punito con la pena della multa da euro 258 a euro 2.582 o la pena della permanenza domiciliare da 6 giorni a 30 giorni ovvero la pena del lavoro di pubblica utilità per un periodo da 10 giorni a 3 mesi (ai sensi dell’art. 52, comma 2, lett. a, d. lgs. 28 agosto 2000, n. 274; anteriormente era prevista la reclusione sino a un anno o la multa sino a 1.032 euro). Si procede d’ufficio.


Christian Greco

1 commento:

  1. certi scarabocchi sui muri mi urtano il sistema nervoso..
    in sintesi,guardando queste "opere" mi viene in mente una canzone di Vasco:

    si ! ! !
    Stupendo!
    Mi viene il vomito!

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