lunedì 25 ottobre 2010

I giardini di Bacco

In un sabato di Ottobre inoltrato, sulla scia di un’estate che volge al termine, la voglia di prendere un po’ d’aria e restare ancora all’aperto a contatto col verde è tanta, così, prima che l’autunno ci rinchiuda tra le quattro mura di casa decidiamo di fare una bella passeggiata in uno dei tanti parchi che Crotone possiede. Trovandoci nei pressi della chiesa di San Domenico, percorriamo corso Mazzini in direzione centro e scendiamo appena due scalini sulla destra, eccoci arrivati a Parco dei Glicini, dove troviamo il cancello chiuso… ma tre sbarre divelte ci permettono di entrare, solo successivamente ci accorgeremo che la seconda entrata che affaccia sul parcheggio con le strisce blu era spalancato! In ogni caso riusciamo ad iniziare la nostra camminata, non quella che ci saremmo aspettati… ma almeno abbiamo potuto ammirare più da vicino la lunga e caratteristica mostra, accuratamente allestita, di siringhe usate. Sotto il muro che fiancheggia la strada di Corso Mazzini troviamo un bel po’ di cartoni schiacciati e sistemati come tappeti pronti ad accogliere i clienti del “centro benessere”… sotto, sopra, a destra, a sinistra e in ogni dove ci sono “gli spadini della felicità” ovvero le chiavi d’ingresso all’inferno! Dopo aver immortalato il tutto, tentiamo di percorrere il sentiero tracciato da alcune mattonelle ma la presenza di verde abbondante, forse troppo, ci porta fuori strada e per poco non incespichiamo nel vetro delle bottiglie rotte ed in altri rifiuti disseminati con grazia. Da registrare le tracce lasciate dai soliti writers crotonesi che anche qui hanno imbrattato di vernice ogni oggetto indifeso, come il cesto dei rifiuti o la pista in cemento che troviamo all’ingresso del giardino. Con la tristezza nel cuore, lasciamo Parco dei Glicini e fiancheggiando l’istituto Santa Croce in direzione lungomare, giungiamo nei pressi dell’ex cral Montedison dove ci attende un altro piccolo parco il cui nome resta ignoto… purtroppo la tabella di marmo, che avrà sicuramente dato fastidio a qualcuno, è stata barbaramente distrutta, ne danno il triste annuncio i 4 bulloni che la tenevano ferma al cancello d’ingresso che ovviamente è serrato con catenaccio e lucchetto. Oltre alla tabella, a non avere più la sua originale forma è il verde, che cresce a dismisura in ogni angolo di giardino delimitato, anche qui, da muri ricoperti di vernice multicolore: quella delle crew che vedendo grandi pareti di un luogo abbandonato e grigio, non hanno perso tempo a ravvivarlo un pochino. Qualcun altro, ha pensato bene, spinto dalla curiosità di vedere cosa nascondesse, di sradicare la cassettina dell’impianto elettrico verificando poi all’interno che del tesoro dei pirati non c’era traccia… Nel parco sono ancora presenti alcuni giochi per bambini, oramai arrugginiti dal tempo, e salendo alcuni scalini troviamo un piazzale rettangolare, forse una pista da pattinaggio, anche questo in uno stato di invecchiamento. Questa volta abbiamo immortalato le varie “bellezze” dall’esterno, in quanto essendo l’unico varco sul bordo di un muro per metà caduto e per metà pericolante, abbiamo preferito trattenerci da avventure alla “Indiana Jones”. La nostra passeggiata alla ricerca del verde si conclude nei “Giardini di Pitagora” di cui non daremo alcuna descrizione, ci penseranno le nostre istantanee a trasmettervi le giuste sensazioni… e se qualcuno è già pronto a dirci che stanno provvedendo al ripristino, rispondiamo che ad un turista in transito non apparirà di certo la struttura bellissima che sarà domani… ma quella abbandonata e degradata di oggi. Il nostro gruppo di giovani, che costituirà un’associazione, è pronto ad occuparsi seriamente della salute del nostro verde pubblico, perché uno dei punti fondamentali per la rinascita della città è proprio l’ambiente, tutti gli spazi di verde devono essere “vissuti” e non abbandonati a se stessi.


Christian Greco

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