lunedì 29 ottobre 2012

Voglio andare a vivere in campagna...(?!)


Eh si, erano proprio queste le parole citate da Toto Cutugno nel pezzo cantato a Sanremo nel lontano 1995: “la rugiada che mi bagna, zappare la terra e fare legna” quando le nostre campagne erano un’isola felice per staccarsi dallo smog e dal caos provocato dalle rumorose abitudini cittadine. Ancora oggi abbiamo modo di trovare un po’ di pace per le nostre orecchie ma non è lo stesso per i nostri occhi o per il nostro naso… la nostra campagna (quella crotonese) è si caratterizzata dalla pace ma più che una dolce quiete ci sembra un “silenzio assassino”…tra cumuli di vecchi televisori, pneumatici consumati e lastre di eternit sparse ovunque il passo dalla genuinità alla nocività del vivere in campagna è brevissimo! Ci chiediamo perché le periferie e le campagne del nostro territorio sono divenute e continuano ad essere utilizzate come discariche abusive?! Quale soluzione ha la nostra pubblica amministrazione comunale per risolvere e soprattutto prevenire questo grave ma sottovalutato problema? Nelle nostre passeggiate civiche abbiamo visto grosse discariche in pieno centro, quelle in campagna non dovrebbero colpirci più di tanto ed invece continuiamo a denunciare questo vile reato che continua ad essere (almeno per noi) disastro ambientale nonché violenza alla salute pubblica! Non possono essere considerati “normali” i cumuli di rifiuti al ciglio delle strade di campagna, accettare una nefandezza simile significa rassegnarsi apaticamente alla distruzione del territorio e quindi alla continua precarietà della nostra salute, della nostra vita. Noi non lo accettiamo, chiediamo (a breve sarà fatto ufficialmente) a chi “gestisce” il territorio di mobilitarsi seriamente e celermente alla risoluzione del problema più volte dibattuto. I rifiuti di un vecchio mobile che si vedono in foto sono freschi di giornata, la nostra verbale denuncia vi potrà sembrare cosa già sentita eppure i rifiuti che quotidianamente scoviamo sono sempre nuovi!

domenica 26 agosto 2012

Vola vola si va...


L’aeroporto di Crotone, dopo la soppressione dei treni e la mai realizzata 106 S.S., è l’unica infrastruttura di collegamento con la civiltà che, nonostante gli ottimi risultati raggiunti nell’ultimo anno, rischia seriamente di chiudere in un prossimo futuro.
Quando tutti i promontori della provincia di Crotone, in particolar modo quelli prossimi allo scalo aeroportuale, saranno conquistati dai grandi parchi eolici, forse qualcuno si alzerà e si porrà il problema di che rotta dovranno seguire gli aerei per atterrare.
 

Si proprio i parchi, riteniamo, determineranno la chiusura dell’aeroporto; ma non i parchi da noi tutti conosciuti dove insistono specie albore autoctone e alloctone, come quelle presenti a Villa Margherita (S. Anna), bensì i parchi fatti da torri eoliche alte oltre 80 metri che non creano economia (se non per le società proprietarie) ma che al contrario rischiano di compromettere per sempre lo sviluppo turistico tanto agognato e desiderato.

Infatti, al più grande parco eolico d’Europa si è aggiunto di recente il parco Eolico di Cutro mentre è in fase di realizzazione quello di Crotone che vedrà dodici torri sopra il promontorio di Poggio Pudano e S. Giorgio.
In terra di Calabria, grazie all’incompetenza, alla superficialità alle volte anche complicità, degli amministratori, è in atto la colonizzazione del terzo millennio fatta di parchi eolici, centrali biomasse, parchi fotovoltaici.

Fonti alternative di energia necessarie per uno sviluppo sostenibile e per l’abbandono dei combustibili fossili ma che non possono essere concentrate in piccoli fazzoletti di terra quale è la provincia di Crotone e la Calabria intera.

Le pubbliche denunce delle associazioni ambientaliste e dei comitati territoriali presentate nel corso degli anni sono state ignorate e poco importa se il caso eolico in Calabria è stato oggetto di un’inchiesta giornalistica andata in onda sulle reti nazionali; poco importa se quell’inchiesta ha sollevato forti dubbi sull’iter amministrativo che ha portato la regione Calabria a rilasciare le autorizzazioni nel corso di questi anni.

Purtroppo, la società civile organizzata può solo denunciare gli illeciti che quotidianamente si consumano sul territorio ovvero cercare di attirare l’attenzione degli amministratori sulle innumerevoli storture del sistema.

Fondamentale è la tempestività con cui l’Autorità Giudiziaria riesce a perseguire gli abusi e la capacità della Politica di prevenire la devastazione del paesaggio e dell’ambiente, unico vero e concreto volano per il rilancio dell’economia turistica, agricola e culturale calabrese.

Ci duole constatare che la maggior parte dei nostri rappresentanti istituzionali, a tutti i livelli, ha preferito e preferisce “fare come gli struzzi”. Atteggiamento, questo, tanto vile e irresponsabile quanto quello posto in essere da altri amministratori che dalla devastazione e dal saccheggio del territorio ne hanno tratto e ne traggono profitto, infischiandosene del drammatico presente che vivono i cittadini e dell’ignoto futuro che attende i nostri figli.

A queste sanguisuga poco importa! Tanto, con la facile ricchezza accumulata, sono già pronti a vivere un futuro lontano dalla loro tanto amata e denigrata città Pitagorica.
Al contrario, chi ha deciso di restare in terra di Calabria ha il dovere morale di mettere al servizio della collettività le proprie competenze e la propria professionalità.

Oggi più che mai occorre uscire dalle proprie case per interessarsi del bene comune; difendere il proprio territorio dagli speculatori energetici e dai baroni dell’immondizia è diventata una questione di sopravvivenza.

 
Christian Greco
Giuseppe Trocino

martedì 21 agosto 2012

Archeologia, Cultura, Turismo...cosa sono?!

Speriamo che almeno voi, fedeli lettori del nostro blog, conosciate il significato delle parole utilizzate nel titolo dell’articolo, perché a quanto pare in città, soprattutto nei palazzi più abbienti, non tutti ne hanno mai saputo granché! A dire il vero tutti sono in grado di pronunciarle ma poi se chiedi più approfonditamente comincia il fuggi fuggi… Ma lasciamo stare, non pensiamoci, sono futilità, perché mai ci si dovrebbe prodigare per 4 pietre vecchie che spuntano dal terreno deturpando il selvaggio giardino di fresche frasche che la natura vuol donarci?! Perché mai ci si dovrebbe impegnare a ripristinare uno spazio che sa di vecchiume?! Perché mai ci si dovrebbe applicare per far venire la gente da altre città al fine di mostrargli 4 pietre vecchie?! Come siete antichi…!! Oramai il tempo della Magna Grecia è passato, guardiamo avanti, cosa c’importa più della dea Hera, di Pitagora e di Milone, oggi ci sono cose più importanti…oggi c’è u Cutròn!!! Ca sabatu comincia u campionatu!! N’amu far l’abbonamentu, ca stann u president ni porta in serie A..!!

Purtroppo questa è la triste realtà dei fatti e non possiamo veramente farci nulla, più che denunciare, segnalare, scrivere, fotografare, discutere, manifestare… tutto resterà esattamente così com’è… ed è purtroppo in questi momenti che mi sorge il dubbio della discendenza della razza crotonese: se è vero che la città fu fondata 700 anni prima di Cristo dalla civiltà greca, è anche vero che 600 anni dopo la venuta del Signore la città fu occupata dai Barbari…quindi tutto torna: il crotonese medio discende dai Barbari! Sono pochi quelli che possono vantare una discendenza achea. Nonostante aver capito finalmente il perché del funzionamento delle cose a Crotone, non possiamo concludere l’articolo senza dirvi che nella foto questa volta non sono immortalati rifiuti in mezzo al verde (come purtroppo avviene di solito) ma è il verde che si è appropriato dei resti di quello che si pensa sia stato il secondo santuario dedicato al culto di Hera dopo quello noto di Capo Colonna. Chiunque può accedere e portare via con se un "souvenir" dell'antica grecia dal momento che non è presente alcuna segnalazione ed alcuna sorveglianza che facci pensare alla presenza di resti archeologici del VII secolo a.C.

A questo indirizzo potrete reperire molte informazioni sull'area di cui stiamo trattando: http://www.archeocalabria.beniculturali.it/archeovirtualtour/calabriaweb/crotone6_2.htm
Un’ennesima area, potenziale fonte di ricchezza per la città, resa invisibile dai gestori del territorio che continuano imperterriti a distruggerlo senza pietà  arrestando la nostra speranza per uno sviluppo culturale nonché economico che non arriverà mai grazie a loro. Panem et circenses dicevano gli antichi romani: “pane e giochi del circo” per il consenso del popolo o meglio per lo “stordimento del popolo” per distrarli dai giochetti politici (come per esempio le recenti finte dimissioni del nostro sindaco) ed ipnotizzarli davanti ad un pallone di calcio…

domenica 10 giugno 2012

Il Cassonetto paga il parcheggio..?!

Il cassonetto paga il parcheggio?! E’ il quesito che ci stiamo ponendo in questi giorni dopo il nostro report fotografico effettuato in pieno centro a Crotone dove le strisce blu colorano gran parte della zona ed i cassonetti, con strafottenza e poco senso civico, sono “parcheggiati” all’interno delle strisce occupando perennemente ed abusivamente i posti auto a pagamento. Sentiamo spesso dire che “è dalle piccole cose che si vedono i grandi gesti” dunque riadattando la frase in ambito di pubblica amministrazione potremmo dire che “è dal posizionamento dei cassonetti dell’immondizia che si capisce la qualità amministrativa di una città”. Noi, che non siamo soliti criticare e giudicare l’operato altrui senza offrire soluzioni alternative concrete, restiamo a disposizione degli amministratori crotonesi per l’elaborazione di un piano d’ordine in merito al riposizionamento dei cassonetti per la raccolta sia dei rifiuti generici che di quelli differenziati. Semmai i cassonetti pagassero il parcheggio come tutti i normali cittadini che lasciano la propria automobile nei suddetti spazi, noi saremmo pronti ad alzare le mani e fare un repentino dietrofront su quanto detto… perché vorrà dire che ogni cassonetto, in continua sosta nelle strisce blu, farà guadagnare alle casse del comune circa 12,00 euro al giorno ovvero 360,00 euro al mese ovvero 4.300,00 euro all’anno, che moltiplicati per una decina di spazi rubati (quelli che abbiamo individuato noi in un veloce giro con l’auto) fanno circa 43.000,00 euro…ottima risorsa di questi tempi!!

venerdì 25 maggio 2012

Pulizie di primavera al profumo d'amianto

Come si evince dal cartello in foto l’ente Provincia di Crotone sta effettuando alcuni lavori sulle rive del fiume Passovecchio: interventi integrati per il ripristino dell’officiosità idraulica del fiume… ovvero rifanno le rive del fiume per migliorare il defluire delle acque in prossimità della foce. Effettuando un sopralluogo al fine di osservare l’andamento dei lavori ci siamo accorti, con finto stupore, che le “nostre care” lastre di eternit, immortalate per la prima volta il 15 dicembre 2011, erano adagiate ancora li, su una delle due rive… non esattamente dove le avevamo congedate ma a qualche metro di distanza e, vigendo il detto “si stava meglio quando si stava peggio”, abbiamo dovuto tristemente appurare che alcune di esse, proprio a causa dello spostamento, si sono spaccate in più pezzi provocando, come ormai noto a tutti, il rilascio delle micidiali fibre d’amianto (come se quelle delle fabbriche non ci fossero bastate)! L’associazione Nuova Hera, a nome dei cittadini che tengono alla proprio salute, chiede nuovamente - repetita iuvant - un intervento immediato affinché quelle lastre vengano rimosse al più presto ed ovviamente con le modalità appropriate. Sono passati più di 5 mesi da quando queste lastre sono state rinvenute e segnalate, per nostra grande fortuna le piene invernali del fiume non le hanno trascinate nel mare ma ora non spingiamocele con le ruspe…in questi casi dove è in gioco la nostra salute consigliamo, a chi ne ha i poteri, di venir fuori dal labirinto delle responsabilità sballottate e di prendere celeri provvedimenti! Grazie.

P.S. Non Vi venga in mente di occultarle con qualche fantasioso escamotage...!!!

mercoledì 11 aprile 2012

La Crotone che non puoi smentire


Scripta manent verba volant: la scrittura resta indelebile nel tempo, le parole volano via e si disperdono nell’aria… così se qualcuno “sente dire” che la città è sporca, incivile o stolta trattasi certamente di “voci di corridoio” provenienti da malelingue nemiche, ma se sono le scritture, e non quelle di tipo fantascientifico, a testimoniare tutto ciò?! Se chi scrive non vuol certo dispensare offese gratuite ma semplicemente riportare quello che i suoi occhi hanno visto e che le sue orecchie hanno sentito…?! Purtroppo i nei sono sempre i primi a saltare all’occhio e spesso caratterizzano talmente un individuo da mettere in secondo piano il resto della bellezza del suo corpo. Questo articolo nasce dall’esigenza di intervenire tempestivamente per eliminare i suddetti “nei” prima che diventino tumori incurabili, sempre con la speranza che i dottori, chiamati ad operare, apprendano la gravità della situazione e lavorino silenziosamente al raggiungimento degli esiti che tutti i cittadini attendono da troppo tempo ed offrendo ai turisti soltanto tutte le bellezze del luogo che si aspettano di trovare.
 
 
Nel testo che vado a citare, pubblicato nel 2011 su un libro che rimembra i viaggi di Annibale, edito dalla Feltrinelli, non trovo parole per cui offendermi ma per cui vergognarmi:
 
 
Avrei voluto aspettare le stelle a Capo Colonna, presso Crotone, sulle rovine del tempio di Era Lacinia, là dove Egli incise le sue gesta su una stele in bronzo che Polibio avrebbe fatto in tempo a leggere prima della distruzione. Avrei voluto, ma non è stato possibile, perché a Capo Colonna non ci sono le stelle. C’è troppa luce. Una funebre processione di lampioni simili a capestri ha sconciato il promontorio più bello del Mediterraneo, in mezzo a pomposi manifesti che glorificano la Provincia che ha ucciso la notte. Il mito richiede penombra, e qui nulla più dice del gran fuoco lacinio che dava la rotta ai naviganti tra le coste illiriche, il tacco d’Italia e il cratere fiammeggiante dell’Etna. Oggi troppe cose devo ignorare per carpire quella magia: la devastazione edilizia di Crotone, i bottini stracolmi di immondizia, i bimbi protervi che ostentano impennate in motocicletta, le radio a tutto volume, il parcheggio nuovo già a pezzi, la strada che porta a un ristorante anziché al tempio… E poi quel’irrigazione a pioggia col sole alto mentre i giornali locali incalzano pianti greci sulla grande sete del Sud. Ma la cosa più umiliante è scoprire che il Capo è superiore a tutto questo: se ne sta con la sua solitaria colonna, appoggiato ai faraglioni, come un corpo celeste indifferente alla stoltezza degli umani. Fermo come un’astronave, sotto l’ultimo cielo italiano di Annibale.
 
 
Apro il dizionario mitologico, lo esploro con la torcia, cerco di Crotone e scopro con un brivido che Capo Lacinio -  o Capo Colonna che dir si voglia - è il punto terminale del viaggio di Ercole prima dell’imbarco per la Sicilia.
 
 
Povero Ionio. Era il re dei mari, oggi è un lago di terza classe, più dimenticato persino dell’Adriatico della grande Venezia. Roma di oggi guarda solo al Tirreno. E tu, Crotone, come ti sei perduta, dopo che Pitagora cercò in te le leggi dell’Universo… Crotone, dove gli uomini giusti partivano per l’aldilà con in bocca istruzioni su foglie d’oro, e dove Evemero da Messina spiegò che gli dei erano solo uomini che avevano lasciato memoria immortale di sé.
 
 
Di seguito riporto invece il diario di bordo, pubblicato sul web, di un simpatico viaggiatore a bordo di un “risciò” (una particolare bici-taxi) transitato a Crotone nel Maggio 2010:
 
 
Ho chiesto qui alla gente dove fosse l'ufficio di informazione turistica, ma chi mi mandava a destra, chi a sinistra, e chi dritto. Ad un certo punto ero entrato nella via pedonale, che nelle classiche città postmoderne è la via dei negozi e al contempo la via che conduce verso il nucleo del centro storico, ove, di solito, si trova l'ufficio di informazioni per i turisti.
Ma i vigili che ho incontrato sulla via pedonale mi hanno indirizzato indietro, verso una di quelle grandi vie moderne, credo fosse via Vittorio Veneto. Insomma, ho girato senza meta per la città nuova, ma non c'era nessun info-point.
La mia impressione di Crotone, al momento di lasciarla: sicuramente un patrimonio storico invidiabile, urbanisticamente ha del potenziale, il fatto che ci siano gli api-taxi è già un'attrazione turistica per se, i risciò qui potrebbero avere una loro fetta di mercato dei trasporti, come qualche Crotonese mi ha fatto notare oggi. Ma il traffico va regolato meglio, oggi mi è parso troppo caotico! E la città si deve preparare ad accogliere visitatori non solo ad agosto, ma anche nei restanti 11 mesi dell'anno!
 
 
Da un altro blog di viaggiatori riporto questo commento su Capo Colonna del 2008 (ma potrebbe essere stato scritto benissimo oggi) :
 
 
Avevo sentito parlare parecchie volte di questo Capo Colonna, una località vicino a Crotone in cui è stato istituito un Parco archeologico. E purtroppo mi è venuta voglia di vederlo…Si tratta di un sito archeologico che dovrebbe avere una grande importanza, cosa che non traspare assolutamente dallo stato di degrado in cui versa. Il nuovo museo, inaugurato la scorsa estate, sembra un’astronave atterrata lì per caso e la sua visita lascia più di una perplessità. Vagare per quest’area archeologica è un’esperienza davvero triste: sterpi e vegetazione spontanea dominano la scena. Rifiuti di ogni genere e i resti di alcune ville abbandonate e in rovina, uniti al fatto che gran parte degli scavi è recintata e senza spiegazioni, rendono questo che dovrebbe essere un punto di interesse un luogo la cui visita è del tutto inutile. La famosa colonna che da il nome al promontorio se ne sta lì, isolata e senza senso, a sorvegliare una landa desolata che qualcuno chiama parco.

giovedì 15 marzo 2012

Quanto tempo occorre..?!

L'Associazione Nuova Hera comunica che sono passati 3 mesi dalla segnalazione presentata, dalla stessa, a: Procura della Repubblica, Comune di Crotone e Provincia di Crotone, in merito alla discarica abusiva rinvenuta nel dicembre 2011 in località Zigari Ponticelli, e la situazione, come mostrano le nostre immagini, è rimasta invariata;
pertanto ci chiediamo: perchè dopo circa 90 giorni le Istituzioni non sono ancora intervenute? Attendiamo indignatamente risposte.
 
Grazie.

martedì 28 febbraio 2012

Piazza dell'Abbandono


Sappiamo di aver già trattato l’argomento dei “terreni abbandonati” ma come non ritornarci su se nonostante lettere, segnalazioni, iniziative e quant’altro di simile è stato fatto non c’è stata ancora nessuna nuova buona notizia degna di cronaca? Sono ancora tante le aree verdi abbandonate da un lato e tanti gli spazi negati alle necessità dei cittadini dall’altro, è mai possibile che questo incessante paradosso continui a caratterizzare la nostra città? Perchè nonostante tante nuove giovani idee che accrescerebbero culturalmente gli individui, si preferisce restare nell’ottusità del “solito” (termine a noi fastidioso e riluttante)? Che fine ha fatto il bando per l’assegnazione delle aree di verde pubblico comunale effettuatosi a maggio 2011? Tra le varie aree che abbiamo censito durante le nostre quotidiane passeggiate in città abbiamo deciso di mostrarvi questa di proprietà privata: in Piazza Montessori, zona Tufolo ovvero Crotone 2, abbiamo rinvenuto circa 1000 metri quadri di verde selvatico circondato da una “cornice” in cemento con due accessi semichiusi da pseudo cancelli pericolanti in ferro rigorosamente arrugginito; il verde è ovviamente misto a sprazzi di “soliti” rifiuti: dal cesso rotto alla scopa consumata, dalle bottiglie in plastica alle assi in legno di qualche vecchia rete per letto, dai secchi vuoti di vernice agli involucri di snack consumati frettolosamente per strada… questo luogo è così da circa 20 anni, dai tempi di Italia’90 (giusto per capire), nel frattempo abbiamo assistito ad altri 5 mondiali eppure il tempo qui, su quest’area, si è magicamente fermato. Durante tutti questi anni però non si sono fermate le buone azioni di alcuni cittadini crotonesi amanti degli animali, che hanno salvato quasi ogni giorno tanti cani dalla strada e dalla morte certa, persone che hanno tralasciato la propria vita per salvaguardare quella dei loro fedeli amici a 4 zampe, e come loro tanti altri cittadini che posseggono un cane, a Crotone se ne contano circa 15000, non hanno ancora un fazzoletto di terra dove portare il loro cane per giocare, per scorazzare, per poter almeno compiere quel movimento di cui ne avrebbero quotidianamente bisogno, uno spazio tutto loro dove non interferire con chi degli animali ha timore o ne è “allergico” come gli abitanti della cooperativa Montedison di Via De Nittis che preferiscono conservare per un’altra decina di anni il loro giardino in stato indecoroso piuttosto che farlo curare alla nostra associazione per realizzare un pezzo di civiltà che in città non si vede da millenni! E così i nostri amici a 4 zampe saranno costretti a portare i loro padroni in spiaggia dove rischieranno, per amore al fedele compagno, qualche multa per il vigente divieto di accesso imposto dall’amministrazione comunale per motivi igienici. Noi siamo per la legalità e quindi per il rispetto di codici e norme ma allo stesso tempo siamo anche per il rispetto dei nostri diritti e di quelli dei nostri pelosi quadrupedi, pertanto cogliamo l’occasione per invitare i buoni intenditori che leggeranno queste nostre parole a provvedere immediatamente al recupero di una delle tante aree in balia del marciume per trasformarla in un parco giochi per cani, la nostra stessa associazione si offre da subito volontaria per la pulizia e la gestione gratuita perchè noi siamo già pronti al cambiamento, aspettiamo soltanto voi…

martedì 31 gennaio 2012

Centocinquanta metri dalla civiltà

La distanza tra un cittadino medio di Crotone e la civiltà è più breve di quanto si pensi: soltanto 150 metri! Lasciare l’auto al primo parcheggio utile e proseguire il cammino in centro contando sulla forza delle proprie gambe per i cittadini crotonesi è utopia, fantascienza, irrealtà! Come si può accertare dal collage di foto scattate tutte intorno alle ore 11.00 di un qualsiasi giorno feriale di Gennaio del corrente anno, l’automobilista medio crotonese ignora i cartelli stradali e parcheggia là dove la furbizia glielo suggerisce e dove ai tutori della legge risulterebbe troppo facile infliggere una contravvenzione. A Crotone l’alta incidenza tumorale non dipende dai veleni delle vecchie fabbriche, il vero problema è l’inesistente attività motoria dei cittadini troppo “fraccomodi”: ogni buon furbo crotonese non si sente realizzato se non trova parcheggio sotto il portone di casa, di fronte l’entrata del negozio, accanto l’ingresso della discoteca, vicinissimo al primo scalino della via d’accesso alle Poste… ma come dargli torto se ad incentivarlo ci pensa il comando di Polizia Municipale che con 10 unità su strada non sa dove e come distribuirle e che nel dubbio le piazza sulle strisce pedonali all’uscita delle scuole dove potrebbero operare tanti validi volontari?! Purtroppo in città sono tanti i misteri che lasciano senza risposta quella misera parte di civile società crotonese che aspira a convivere con gente più matura e coscienziosa. Ma forse questo è il nostro triste e beffardo destino: discendere dalla più grande civiltà mai esistita per arrivare ad essere la più grande inciviltà esistente! Qui tutti parlano di progresso ma poi restano attaccati come sanguisughe alle loro squallide abitudini. Noi continuiamo comunque nel nostro lavoro di miglioramento sperando di riuscire ad illuminare anche un solo cittadino, magari il Primo, allora si, cambierebbe davvero tutto.

venerdì 6 gennaio 2012

La vecchia lavatrice la rottama il commerciante

Lo sapevate che quando si acquista un elettrodomestico nuovo nel prezzo che paghiamo è già incluso lo smaltimento del vecchio? Il commerciante è obbligato a smaltirlo senza chiedere un solo centesimo in più! Lo impone il Decreto Ministeriale n.65 del 8 marzo 2010: "I distributori assicurano, al momento di una fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica, il ritiro gratuito, in ragione di uno contro uno dell'apparecchiatura usata. Proprio per questo nel prezzo del nuovo elettrodomestico è incluso il costo per lo smaltimento del vecchio apparecchio" In caso contrario ci si può rivolgere ai Carabinieri che, non si occuperanno certo del ritiro dell’elettrodomestico… ma provvederanno ad effettuare una sanzione al commerciante che varia dai 150 ai 400 Euro. Nel caso in cui, invece, dovete smaltire l’elettrodomestico vecchio, senza acquistarne uno nuovo, potrete usufruire dell’isola ecologica presente all’ingresso nord di Crotone, nei pressi del Piazzale della Pace (la rotonda coi delfini) dove consegnerete negli orari stabiliti il vostro vecchio elettrodomestico e dove troverete risposta ad ogni vostro dubbio in merito. Finalmente i cittadini crotonesi non avranno più scuse per abbandonare il vecchio televisore al fianco del primo cassonetto! Ecco l’elenco dei rifiuti in questione detti “RAEE”:

1. Grandi elettrodomestici
2. Piccoli elettrodomestici
3. Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni
4. Apparecchiature di consumo
5. Apparecchiature di illuminazione
6. Strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali)
7. Giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero
8. Dispositivi medici (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati e infettati)
9. Strumenti di monitoraggio e di controllo
l0. Distributori automatici.

Nel dettaglio si parla di: frigoriferi, congelatori, lavatrici, televisori, asciugatrici, lavastoviglie, stufe elettriche, forni a microonde, ventilatori elettrici, aspirapolvere, ferri da stiro, tostapane, frullatori, orologi, computer, stampanti, fax, telefoni, radio, videocamere, registratori, hi-fi, strumenti musicali, trapani, seghe, macchine per cucire, giocattoli, videogiochi…e tanti altri.

Christian Greco