sabato 21 febbraio 2015

Thòlos o pietre vecchie?!

Sulla scia della recente protesta da parte di un folto gruppo di cittadini crotonesi in merito alla cementificazione di un’area del sito archeologico di Capocolonna vogliamo presentarvi quello che ci sembra essere un nuovo caso di abbandono di un pezzo di storia. Grazie alla segnalazione di un concittadino appassionato di ‘’Hellenikòn’’ (quella che erroneamente chiamiamo Magna Grecia) scopriamo che proprio sulla strada percorsa per arrivare al Museo Archeologico di Capocolonna, a pochi passi dall’ingresso, esiste una piccola costruzione rurale a pianta circolare. Nascosta dalle mura di cinta di una bella villetta (una delle 35 edificate abusivamente nell’area archeologica) la costruzione è stata etichettata frettolosamente come ‘’fornace romana o torre’’ pur non essendo mai stata indagata ufficialmente…(clicca qui per vedere le foto)

Le caratteristiche della suddetta costruzione, che potrebbero effettivamente giustificare l’appellativo di fornace o torre, a noi (in primis al nostro informatore) fanno pensare a qualcosa di più prezioso: un Thòlos! Risalente ad epoca pre-ellenica il Thòlos era utilizzato come tomba ovvero monumento funerario costituito da un vano circolare, spesso interrato, la cui parte alta veniva realizzata con pietre concentriche che le davano la caratteristica forma di cupola (da qui il nome thòlos=cupola). Quello più conosciuto al mondo è il ‘’Tesoro di Atreo’’ detto anche ‘’Tomba di Agamennone’’ edificato a Micene nel XV secolo a.C. e rinvenuto interamente con gli scavi di Schliemann, grazie al quale venne archiviata l’errata tesi che si trattasse di un’enorme forno…!
  
Semmai il nostro thòlos nascondesse una simile ricchezza storica sarebbe un crimine lasciarlo nello stato di abbandono in cui versa da anni: non esiste cartellonistica che ne indichi la presenza, è mimetizzato da erbe e piante d’ogni genere, da un lato è divenuto muro di confine grazie ad un cancello in ferro piazzato senza ritegno, dall’altro due contatori dell’Enel lo rendono un’opera di street art del secondo millennio...

Forse meglio che si tratti di un cumulo di pietre vecchie?!

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